
Carlos González Cañas
Fin da giovane ho conosciuto il padel grazie a mio zio, che giocava sempre con la sua leggendaria Varlion nera e gialla — una racchetta che non mi lasciava mai usare per paura che la danneggiassi. Tuttavia, è stato solo nel 2019 che ho scoperto davvero la mia passione per questo sport, intraprendendo un percorso quasi ossessivo di apprendimento e dedizione.
Ho lavorato come giornalista in media specializzati nel padel e come consulente nel negozio fisico Time2Padel di Madrid, aiutando giocatori di tutti i livelli a trovare la racchetta e l’attrezzatura più adatte al loro stile di gioco.
A livello personale, preferisco racchette dal tocco medio-duro o duro, con sensazione secca ed equilibrio medio-alto, come la Bullpadel Hack o la Babolat Air Viper, che rappresentano perfettamente ciò che cerco in campo: potenza, precisione e un pizzico di aggressività in ogni colpo.
Recensione dell’esperto
La AT10 è sempre stata una delle racchette più versatili e complete sul mercato. Presente in qualsiasi lista di racchette polivalenti, e non è un caso. L’impressione finale è che sia un piacere giocarci, e continuerà sicuramente a essere una delle racchette più vendute della storia.
Giocando dal fondo campo si nota subito che è molto comoda, si muove facilmente e si può cambiare presa rapidamente. Poiché ha una gomma meno reattiva e più secca rispetto alla versione precedente, bisogna fare un po’ più di movimento per colpire la palla con decisione.
Per i pallonetti, ad esempio, occorre accompagnare il gesto con le gambe, ma una volta abituati escono facilmente. Il tocco secco ci darà anche più precisione per i colpi corti e lenti senza che la palla galleggi troppo.
A rete, la AT10 12K Alum Xtrem risponde molto bene, soprattutto nelle volée. La facilità di muovere la racchetta indietro si trasferisce in avanti. La nostra unità pesava 363 grammi ed era molto comoda per dare velocità ed effetto nelle volée.
Per smash e vibora notiamo che non è una racchetta d’attacco puro e che l’inerzia non aiuta molto, ma con una buona preparazione ed esecuzione possiamo comunque generare colpi aggressivi con molto “piccante” per vincere il punto.
La Bullpadel Neuron 02 Edge è una delle racchette più esigenti della linea Proline del marchio. Con un tocco duro e secco, è pensata per chi cerca precisione e potenza in attacco. Premia palle che non galleggiano, dove il gesto tecnico porta la palla in profondità o le imprime velocità, non la gomma della racchetta.
Il suo sweet spot più concentrato richiede una tecnica pulita per rendere al meglio, ma quando l’impatto è buono la palla esce veloce e profonda.
Sebbene rientri tra le racchette più rigide Bullpadel insieme alla Hack, la costruzione la rende stabile e molto affidabile su blocchi e volée. Non è però pensata per i principianti o per chi proviene da modelli morbidi, perché serviranno diverse partite per adattarsi alla rigidità e alla gestione delle palle basse da fondo.
In definitiva, una racchetta per giocatori intermedi o avanzati che cercano stabilità, spinta e un gioco offensivo di alto livello.
La Bullpadel Vertex 05 Geo è una racchetta da attacco con un profilo più polivalente rispetto ad altre della marca. Mantiene il formato diamante, ma con una sensazione medio-dura e una gomma reattiva che spinge bene la palla quando imprimiamo velocità.
La forma geometrica mira ad ampliare lo sweet spot, anche se l’abbiamo percepito di dimensioni standard.
La racchetta si distingue nelle giocate offensive, rappresentando un punto intermedio tra la Vertex 05 e la Hack. Più dura della Vertex normale ma meno della Hack. La gomma reattiva in attacco funziona molto bene ma quando vogliamo essere precisi in difesa non è così comoda e richiede molto tocco.
Una racchetta pensata per giocatori intermedi o avanzati che cercano un’arma offensiva ma con un punto extra di versatilità e facilità rispetto ad altre racchette più secche ed esigenti.
Per noi una delle racchette più polivalenti sul mercato. Diciamo sempre che se una racchetta ha molto controllo non avrà potenza e viceversa, ma la AT10 12K è una delle migliori nell’equilibrare entrambe le qualità.
A differenza della sua sorella maggiore, la AT10 18K, questa versione presenta un tocco leggermente più duro e secco, che la rende più potente. Senza arrivare alle sensazioni di una racchetta puramente offensiva, è un modello che, con il bilanciamento medio e un buon sweet spot, risponde bene nei colpi e nei movimenti aggressivi, senza mai risultare carente.
Questa versione della Wilson di Bela si sente leggera fin dal primo momento in cui la impugniamo. In generale è una racchetta comoda, con un tocco medio, medio-morbido che la rende molto facile da gestire e manovrare.
Tuttavia, ha un bilanciamento medio-alto, il che significa che sulle palle basse bisogna piegarsi bene e lavorare per restituirle con sicurezza. A bassa velocità funziona molto bene sia a rete che dal fondo campo, con un ampio sweet spot.
Si può notare che manca un po’ di potenza quando colpiamo la palla con molta forza. Negli smash tecnici riusciremo a raggiungere l’obiettivo se eseguiti bene, ma nei colpi di pura potenza rischiamo di scoprirci se non li realizziamo alla perfezione.
La versione Control della Metalbone è una racchetta che fin dall’inizio si percepisce molto morbida. Un tocco molto confortevole a bassa velocità che, unito a un manico più lungo, la rende un modello maneggevole e con grande controllo. Insieme al suo ampio sweet spot, diventa un’ottima opzione per giocatori principianti o per chi non necessita di molta potenza nel proprio gioco.
Detto ciò, questo tipo di gomma fa sì che la palla rimbalzi troppo, il che spesso rende difficile eseguire colpi delicati senza che la palla galleggi. Soprattutto se sei abituato a una racchetta dal tocco più duro o secco.
Tuttavia, questo favorirà i colpi a cui arriviamo in posizione forzata e non possiamo fare un gesto tecnico completo, solo mettere la racchetta: in quei casi la Metalbone Control aiuterà a non far morire la palla.
In attacco, però, questo modello Adidas risulta molto limitato e ad alta velocità non ci aiuterà a imprimere potenza ai colpi. Si ha la sensazione che la racchetta assorba tutta la forza che imprimiamo sulla palla.
La racchetta utilizzata da Jon Sanz è un’ottima opzione per i giocatori che preferiscono racchette con bilanciamento alto e una gomma medio-dura ma reattiva. In attacco si nota che, con movimenti corti, la palla esce veloce perché la gomma la spinge.
Bisognerà però abituarsi a uno sweet spot piuttosto piccolo e più centrato del solito per una racchetta d’attacco.
La Axion Attack si distingue per le sue prestazioni vicino alla rete e nel gioco aereo. I colpi in cui siamo ben posizionati e possiamo liberare il braccio per spingere la palla risultano molto comodi grazie al manico lungo.
La pala Bullpadel meglio preparata per l’attacco. Ha un tocco duro e secco che ci permetterà di essere molto precisi nei colpi e di far viaggiare la palla in profondità con facilità, sempre che colpiamo bene, nel punto dolce. Per questo è necessario un certo livello, dato che non è eccessivamente ampio e si trova nella testa della pala.
Pur non essendo dura come la Viper di Lebrón o la Head Speed Pro, a nostro avviso è una delle racchette d’attacco più comode sul mercato. La gomma è poco reattiva e ciò fa sì che, se blocchiamo con decisione una palla veloce o eseguiamo un gesto tecnico corto, la palla non rimbalzi in modo incontrollato.
Detto ciò, se vieni da una racchetta morbida avrai bisogno di qualche partita per adattarti alla Hack e per non soffrire con le palle basse dal fondo del campo.